martedì 27 dicembre 2011

27 Dicembre 2011

Apparecchi ed accessori per la pratica fotografica, con essi smartphones e tablets con fotocamera incorporata, costituiscono uno dei segmenti più vivaci del comparto di elettronica di consumo, anche in periodo di crisi economica globale. Impossibile dare conto della quantità di scatti nell'unità di tempo, diciamo - tanto per fornire una semplice notazione di metodo - un'ora centrale di una giornata festiva. Eppure sarebbe interessante osservare, alla stregua della mappa climatica di uno specifico territorio - traduzione in rappresentazione grafica di valori numerico-statistici - come si distribuisce, agisce e differenzia l'uso collettivo dell'occhio elettronico. Quello che - in epoca di dominio assoluto della tecnologia digitale - si trova regolarmente in vetta alle preferenze dei consumatori tra gli oggetti premio dei cataloghi a punti. La fotografia, da passione settaria è diventata linguaggio di massa, racconto collettivo. Il più delle volte, inconsapevole di esserlo. Chi si occupasse di rilevare tendenze ed evoluzioni di questo fenomeno, potrebbe disporre di un serio vantaggio competitivo nella interpretazione oggettiva del reale, ma per questo compito pare ci si voglia continuare ad affidare alla tradizione del pregiudizio e dello scontro tra opposte visioni, ideologiche. Mentre è il mondo delle cose che sta cambiando  il nostro futuro.


Ecco delle torte che si mangiano con gli occhi.

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